Un sacco di post fa avevo detto che il croccante è uno dei miei dolci sardi preferiti. Ebbene, a fargli compagnia sul podio ci sono loro, le pardule (o “is pardulas”, in sardo appunto).
In uno dei ricordi più vividi e patatini della mia infanzia io ero una nanerottola non più che cinquenne e osservavo (e probabilmente gli scassavo i maroni) mio cugino, circa novenne, mentre disegnava. A parte essere molto affascinata dal fatto che i suoi omini avevano una testa perfettamente tonda perché Dani, preciso e pratico come solo un futuro ingegnere può essere, usava una moneta per tracciarne i contorni, mi ricordo che ero stata, è il caso di dirlo, illuminata, da come disegnava il sole. Era praticamente una pardula! :o A parte il fatto che io disegno ancora il sole così, in quel momento sono stata folgorata da un dubbio atroce, uno di quei dilemmi sull’origine delle cose, naturalmente irrisolvibili: “sono le pardule che hanno la forma di sole o il sole che ha la forma di pardula” ?
Ebbene, da quella volta non ho ancora trovato la risposta a questo enigma, in compenso, mentre allora le mangiavo soltanto, ora le pardule le faccio anche :)
In particolare, questa è l’unica, inimitabile, infallibile e assolutamente perfetta, ricetta di mia nonna. Ovviamente ho mangiato le sue a Pasqua, ed erano così buone,ma così buone che per evitare il rischio di crisi d’astinenza prima di spiccare il volo per il Friuli sono andata al mio caseificio preferito (<3 un pecorino come quello che fanno loro non l’ho mangiato mai <3) e ho fatto incetta di formaggio freschissimo per poterle fare anche qui, eccole :)
Per una cinquantina di pardulas:
Per il ripieno:
½ kg pecorino freschissimo, appena fatto (il mio era stato fatto il giorno prima) o ricotta ovina
100g zucchero
1 uovo intero (medio)
2 tuorli (medi)
1 limone non trattato (scorza)
1 arancia non trattata (scorza)
Per la sfoglia:
350g semola di grano duro
50g strutto
1 cucchiaio di zucchero
Acqua tiepida qb
Oltreché:
un mattarello
un taglia biscotti tondo di 7 cm
un mixer/tritatutto/
La sfoglia: mettere la semola e lo zucchero in una ciotola, mescolarli un po’ e aggiungere gradualmente l’acqua, prima mescolando con una forchetta, poi impastando con le mani, finché si sarà ottenuto un impasto elastico, ma morbido. Rovesciare l’impasto su un piano ben ‘insemolato’ (:P), aggiungere lo strutto e impastare bene finché quest’ultimo si sarà assorbito: la pasta dovrà essere molto elastica e lavorabile, non unta. Stendere l’impasto sul piano (sempre ben insemolato) in una sfoglia sottile, di 1-2mm di spessore e ricavarne tanti dischetti con lo stampino. Prendere ogni dischetto di pasta tra le mani e pizzicarlo in 5-7 punti con le dita, formando un bordo di circa 1cm e posarlo su una placca da forno (non è necessario ungere la teglia né rivestirla di carta forno). Riempire la teglia di piccoli contorni-di-soli-secondo-mio-cugino-quand’era-piccolino (non serve distanziarli troppo, non crescono mica! :) ).
Il ripieno: tagliare il formaggio a cubetti e tritarlo nel mixer: quando si avranno delle briciolone di formaggio aggiungere la scorza grattugiata degli agrumi, e continuare a tritare finché il formaggio non sarà ridotto in piccolissime briciole, profumatissime e di un bel giallo :). Trasferire il tutto in una ciotola, aggiungere lo zucchero e mescolare bene. A questo punto aggiungere le uova e i tuorli, ma non tutti insieme, uno per volta, mescolando bene con le mani: si deve ottenere un composto molliccio ma non liquido.
Assemblaggio & cottura: Riempire ogni "cestino" di pasta con un cucchiaio di ripieno e infornare a 200°C per 15’ o finché saranno leggermente dorate in superficie e sotto.
Note:
- il punto critico per la buona riuscita è la consistenza del ripieno: se infatti questo è troppo sodo la consistenza da cotto non sarà un granché, se invece è troppo liquido in cottura scapperà da tutte le parti. Per evitare di sbagliare in questo senso la cosa migliore è aggiungere le uova/tuorli uno per volta, impastare bene e, solo se necessario aggiungere ancora. Quando vi sembra che la consistenza sia ok provate a cuocerne una e fate la prova assaggio, l’unica che non mente mai :) :)
devono essere buonissime e sono anche bellissime da vedere! un dolce che non conosciamo e sarà dura trovare il formaggio adatto visto che non ci sei riuscita tu!
RispondiEliminabuona settimana
un bacione
Hai portato il sole (anche) sulla mia tavola :) Grazie infinite di questa ricetta di cui ignoravo l'esistenza.... almeno fino ad ora!
RispondiEliminabuon lunedì
Ma ne sono avanzate?? me ne sbaferei un sacco!
RispondiEliminaCiao Vivi, grazie per la ricetta! Ho provato a farle qualche settimana fa, ma il manoscritto medioevale dove ho letto la ricetta consigliava una farina durissima per la sfoglia e non è stato facile lavorarla! Spero di provare presto la versione di nonna Cia® e magari chiedo a tuo cugino di dirigere i lavori dei piccoli soli ;)
RispondiEliminap.s. Ho letto il post anche a Dani che si è piegato dal ridere!
@staffette: carissime :* in effetti credo sia dura trovare pecorino così fresco da queste parti (però se conoscete qualche caseificio che fa pecorino si può tentare!), in compenso si possono fare anche con la ricotta di pecora, e sono comunque molto buone :)
RispondiElimina@letiziando: che bello *_* al di fuori della Sardegna non sono granché famose mi sa !
@utti: sisi, ma non so se resisteranno fino a domenica.... XD
@Manu: ahahah che bellino! cavoli, era veramente precisissimo! :O salutalo tanto, spero di non aver violato qualche legge sulla privacy XD Con l'imbattibile ricetta di nonna la sfoglia si lavora che è un piacere <3 aspetto il resoconto, ma la combo ricetta di nonna cia + manualità di manu + compasso per i cerchi di dani non potrà che dare ottimi risultati! :)
mai mangiate, ma ho una cuoriosità dopo questo post... devono essere buonissime! che brava!
RispondiElimina"cinqienne" è bellissimo!!!
Dolcissima Vivi, ho letto la ricetta insieme ad Efi e anche a noi è sorto un dubbio amletico: è più buona la ricetta o sei più brava ad affabulare? Il raccontino è DELIZIOSO..... come le tue Parduline.
RispondiEliminaConsiglio1: i cestinetti si possono riempire agevolmente con una 'sac a poche'.Consiglio2: io quest'anno le ho fatte con questa proporzione:2/3 di formaggio, 1/3 di ricotta, secondo me sono ancora più buuuuuuone! Un bacione grandissimo zia Bo ed Efis ccccccccccciiiiiiiiiiaaaaaaaaaaaaaaooooooooooooooooooooooooooooooo
Ziabbbbonariedda ed Efisiedda *____* graaaaazie!!!!! :)
Eliminametterò sicuramente in pratica i consigli *_* sicuramente con un po' di ricotta vengono anche più morbidose *_* un bacionissimo a entrambe!!! :)
Fatte oggi!!! Buonissime! Unico dubbio: perché la tua sfoglia è perfettamente bianca e invece la mia più colorita, e sugli angolini bruciacchiata? Mentre il formaggio è rimasto chiaro, non dorato come il tuo... Io ho usato metà ricotta vaccina e metà formaggio. Grazie per la ricetta!
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