giovedì 17 luglio 2014

Insalata da Tiffany: #questoepiùbello


Buccia, 24 anni, studentessa di Medicina. 
La laurea non è lontana ormai, e i frutti del mio lavoro si iniziano a cogliere: ancora piccoli, ancora acerbi, ma ci sono: due quasi-pubblicazioni.
New England Journal of Medicine? 
Nature?
Tsk.
La prima è stata su QB, una rivista di gastronomia, in cui compare il mio nasone intento ad annusare un calice di Pinot grigio: un bicchiere di buon vino al giorno leva il medico di torno (non era così?!).
La seconda è su questo mitico libro, tutto sulle insalate, in cui compare una mia ricetta: avete presente le "cinque porzioni di verdura al giorno?": punto tutto sulla prevenzione insomma! :D


Eccolo qui, la meraviglia:
TITOLO : insalata da Tiffany
Curatore: Alessandra Gennaro
Casa editrice: Sagep editori
Collana: i libri dell'mtc
Fotografie: Paolo Picciotto
Illustrazioni: Mai Esteve
Impaginazione: Barbara Ottonello
Editor: Fabrizio Fazzari
Prezzo 18 euro
In vendita in tutte le librerie e su Amazon, IBS, ecc.

Argomento: le insalate come non le avete mai viste ;-)
41 ricette di "insalate da Tiffany", ossia le insalate pensate non come contorni o piatti veloci, ma come vere e proprie protagoniste delle nostre tavole, secondo la moda inaugurata da Escoffier & Co al tempo della nascita dell'alta ristorazione. 

Seguono poi 53 "pezzi facili", insalate nel senso più classico del termine.  
In mezzo, tutto ciò che rende un' insalata speciale, originale, diversa ogni giorno: tutti i condimenti possibili e immaginabili: emulsioni stabili e instabili, aceti, olii, sali aromatizzati, citronette, vinaigrette. 
E siccome non è mica un libretto così, ma una roba seria, dentro ci troverete anche note storiche, note tecniche e consigli sulle attrezzature.
E se per caso ancora non avete già cliccato "acquista", ecco un motivo in più per farlo:
acquistando una copia di Insalata da Tiffany, contribuirai alla creazione di borse di studio per i ragazzi di Piazza dei Mestieri (link:http://www.piazzadeimestieri.it/), un progetto rivolto ai giovani oggetto della dispersione scolastica e che si propone di insegnare loro gli antichi mestieri di un tempo, in uno spazio che ricrea l'atmosfera di una vecchia piazza, con le botteghe di una volta- dal ciabattino, al sarto, al mastro birraio e, ovviamente, anche al cuoco. La Piazza dei Mestieri si ispira dichiaratamente a ricreare il clima delle piazze di una volta, dove persone, arti e mestieri si incontravano e, con un processo di osmosi culturale, si trasferivano vicendevolmente conoscenze e abilità: la centralità del progetto è ovviamente rivolta ai ragazzi che trovano in questa Piazza un punto di aggregazione che fonde i contenuti educativi con uno sguardo positivo e fiducioso nei confronti della  realtà, derivato proprio dall’apprendimento al lavoro, dal modo di usare il proprio tempo libero alla valorizzazione dei propri talenti anche attraverso l’introduzione all’arte, alla musica e al gusto.