Apologia del
geretto di manzo: io lo adoro, è un taglio fichissimo. Sarebbe lo stinco,
quindi i muscoli della gamba della sfortunata mucca in questione.
La prima volta che l’ho comprato mi sono emozionata: si
vedono benissimo le guaine di connettivo che separano i muscoli, i tendini, sembra
di vedere una pagina del Netter, (mucca version) insomma!
Poi, superato l’entusiasmo da “ma quindi tutte quelle robe che ho studiato esistono, DAVVERO! *_* “
ci ho fatto lo stufato, e al primo boccone l’entusiasmo si è trasformato in
entusiasmo2 :D
Da allora, è il mio taglio preferito per gli spezzatini,
grazie proprio a tutto quel collagene che abbonda nel connettivo, dopo una
luuuunga cottura, il sughetto è legato (sapete no, che la gelatina si fa dal
connettivo animale?) e la carne si scioglie letteralmente in bocca.
Apologia del pepe
lungo: è la mia spezia del momento. Mi sono accorta che ho i momenti per un
sacco di cose, per i musicisti (è il momento Springsteen), per i film (Gennaio
è il mese di Sean Penn), per i libri (Fitzgerald, ma non so ancora se è amore
vero o solo infatuazione), ma anche per le capigliature (vorrei farmi la
treccia alla francese, ma non ci riesco mica!) e persino per il colore dello
smalto sulle unghie dei piedi (celeste). Ma soprattutto, ho i momenti per le
spezie: questo è il momento del misto cinque spezie, con cui faccio anche un
caffè lungo che spacca, e del pepe lungo, che grattuggio OVUNQUE. Sulle bistecche,
sulle bruschette, sul purè e….nell’impasto del pane J
Gran bei momenti insomma! E ora, ciancio alle bande, le
ricette!
Lo spezzatino:
Per 4:
450g geretto di manzo
1 porro medio
1 patata gialla media
2 carote piccole
1 cipolla dorata piccolina
2 cucchiai di farina 00
1 foglia d’alloro
1 pezzetto di cannella
1 chiodo di garofano
4-5 bacche di ginepro
250ml porto
250ml (circa) di acqua
2-3 cucchiai di olio EVO
Sale e pepe
Mondare la cipolla e una carota e tritarle finemente.
Mettere un cucchiaio d’olio in una pentola di coccio (o una casseruola dal
fondo serio) e aggiungere la cipolla e la carota. Coprire e mettere sul fuoco
più piccolino, a minimo: la pentola si deve scaldare lentamente e lentamente le
verdure devono stufarsi. Ci vorranno circa 15’.
Nel frattempo tagliare la carne a pezzi di circa 2cm di
lato, il più possibile regolari e omogenei. Tamponare la carne con carta da
cucina e infarinarla (è meglio infarinare la carne poca per volta, man mano che
la si cuoce, o i pezzi di carne assorbono la farina e si appiccicano l’uno con
l’altro).
Scaldare una padella antiaderente con un cucchiaio d’olio
e rosolare la carne, pochi pezzi per volta, finché saranno ben dorati,
aggiungendo eventualmente un altro cucchiaio d’olio tra una rosolata e l’altra.
Quando tutta la carne è stata rosolata, aggiungerla al
battuto di verdure nella pentola di coccio, mescolare e versare il porto.
Alzare la fiamma e portare a bollore. Aggiungere gli aromi (ginepro, alloro,
cannella, garofano), regolare di sale e pepe, mescolare, rimettere il
coperchio, riportare il fuoco a minimo e far cuocere coperto per 2h, mescolando
di tanto in tanto, e aggiungendo qualche mestolo di acqua calda, in modo che la
carne non si attacchi sul fondo e non si asciughi troppo.
Sbucciare la patata, lavarla, asciugarla e tagliarla in
pezzi di circa 2cm di lato; mondare il porro eliminando solo le parti più dure
delle foglie, tagliarlo a metà per il senso della lunghezza, tagliarlo a pezzi
di circa 2cm e sciacquarlo con cura (preferisco tagliarlo e poi lavarlo, perché
ha un sacco di terra tra le foglie, il maledetto!); mondare la carota e
tagliarla a pezzi di circa 1 cm.
Trascorse le 2h di cottura della carne, aggiungere le
verdure, mescolare e proseguire la cottura per un’altra ora: a questo punto le
verdure dovranno essere morbide ma non completamente sfatte e la carne dovrà
essere morbidissima. Regolare eventualmente di sale e pepe.
Servire! Oppure, meglio ancora, far riposare per la notte, e servire il giorno
dopo, scaldato: è ancora meglio J
Le schiacciatine al pepe
lungo:
Per 4 schiacchiatine:
150g farina 00
5g lievito di birra fresco (una piccola scaglia insomma)
2 bacche di pepe lungo
4 cucchiai di olio EVO
Un pizzico di sale
Mescolare la farina con il sale, metterla in una ciotola
e fare un buco al centro. Sciogliere il lievito in 100ml d’acqua tiepida e far
riposare per una decina di minuti. versare l’acqua/lievito nel buco, aggiungere
un’intera bacca di pepe lungo, grattugiata con una di quelle mini-grattuggine
che si usano per la noce moscata, e iniziare a incorporare la farina, prima con
una forchetta, poi con le mani.
Lavorare l’impasto per almeno 10’, finché sarà morbido,
omogeneo ed elastico. dividerlo in 4 palline e porle a lievitare su una teglia,
coperte da uno strofinaccio.
Quando saranno raddoppiate di volume stendere le palline
con il mattarello, fino a uno spessore di circa ½ cm.
Scaldare una griglia di ghisa fino ad arroventarla. Spennellare
un disco di pasta con mezzo cucchiaio d’olio, distribuirci sopra una grattatina
di pepe lungo e mettere il disco sulla piastra calda, con il lato unto a
contatto con la piastra. Non appena posate la pasta sulla griglia, ungete e
impepate l’altro lato. Fate cuocere per 2’: a questo punto sulla superficie del
disco di pasta ci saranno un sacco di bolle, e i bordi saranno visibilmente
cotti, ma pallidi. Ok, ci siamo, girare il disco e cuocere per un altro minuto.
Proseguire allo stesso modo per gli altri tre dischi, of
course, e date un degno benvenuto alle schiacciatine, con un morso! J
Questa è la mia proposta per l'MTC di gennaio!