Da quando abito in Friuli, e soprattutto da quando
l'ho mangiato in Austria la prima volta, tra me e mr Apfelstrudel è
stato grande amore. E anche infiniti tentativi di riprodurlo a casa,
con mille mila fiaschi.
La prima volta ho pensato che 'stendere
sottilmente la pasta' e stendere la pasta a mezzo cm di spessore non
fossero due cose poi così diverse. Quella volta nessuno mi aveva
ancora detto che dev'essere davvero taaanto sottile e che esiste un
proverbio austriaco per cui, infilando sotto la pasta una lettera
d'ammore bisogna riuscire a leggerne le parole. (Ora io, tanto per
non sbagliare, la prova la faccio! Ci infilo sotto il primo pezzo di
carta scarabocchiato che trovo, che di solito è la lista della
spesa. E di solito c'è la parola 'zucca'. Se non è amore questo!).
Quindi la vostra giovane inesperta bucciola, ””stende””
la pasta, ci mette le mele (chiedendosi 'chi sarà mai quel pirlone
che pensa di far stare 1kg di mele in così poca pasta”), l'uvetta
e i pinoli e chiude a portafogli, bella lì. Facile come bere un
bicchier d'acqua! E bòn come il vino 'tal chjarton!'.
La seconda volta 'ah ma dunque la pasta dev'essere
sottile!' mi metto d'impegno e tiro ben bene la pasta, metto le mele,
l'uvetta e pinoli, arrotolo lo strudel, incrocio le dita e inforno.
Al momento dell'assaggio, tutta emozionata (e molto pericolosamente
armata) taglio e... un lago di acquetta di mele invade il piatto. Non
so com' è che non ho fatto harakiri, ammettendo con onore la
sconfitta.
Giunti all'ennesimo, triste fallimento, una mia
amica mi svela un trucchetto: una spolverata di pangrattato sulla
pasta assorbe l'eccesso di umidità delle mele. Io penso “GENIO!”
e ci riprovo. Stendo la pasta e metto una spolverata di pangrattato.
Memore del lago della volta precedente metto anche una seconda
spolverata. Poi siccome spolverare pangrattato è divertente ne metto
anche una terza. Troppo pangrattato. Ed ecco a voi il
pangrattaten strudel, fratellino ritardato del apfel strudel. Ormai
disillusa getto la spugna. Ma non l'orgoglio. 'sicuramente non mi
viene perché sono troppo sarda. Non c'è altra
spiegazione'.
Dopo oltre un anno dall'ultimo tentativo un amico
canta le lodi dello strudel della sua ragazza. Alla fine dell'
elogio, con un molto convincente 'chiedi a lei no?! Dio bon!” la
speranza si riaccende. Bucciola si trasforma in una reporter
d'assalto ed è sul punto di assalire la sfortunata ragazza con un
milione di domande pungenti e incalzanti quando...eccola lì, la
ragazza 'dallo strudel buonissimo', che mima come 'stendere un
pochino' un rotolo di pasta brisée. Mancava solo un 'i miei bambini
ne vanno matti!' e avrei creduto di parlare con la Benedetta
nazionale. Ormai ero rassegnata al fatto che quello fosse l'ultimo
chiodo sulla cassa da morto dello strudel by Buccia. Ma poi è
arrivato il numero di novembre 2011 della cucina Italiana :)
Dalla seconda volta che l'ho fatto con questa
ricetta (perché alla prima ero incredula: 'magari è solo 'na botta
de culo'), ormai un anno fa, questa è LA ricetta. Ho ricevuto
addirittura i complimenti da una carnica e ho ancora il petto gonfio
come un tacchino, quando ci penso! :P
Per due
strudel (o un unico, megagigantesco strudelone) :
Per la
sfoglia:
300g farina
50g burro morbido
1 cucchiaino di zucchero
1 pizzico di sale
1 uovo
acqua tiepida qb
Per il
ripieno:
1kg di mele (v. note)
100g burro
80g pangrattato
60g zucchero
1 limone
1 arancio
35g pinoli
50g uva sultanina
1 cucchiaino di cannella
Per la
finitura:
1 tuorlo
Zucchero a velo
La sfoglia: Mescolare la farina con il sale
e lo zucchero e fare la fontana, mettere al centro l’uovo e il
burro morbido a pezzetti e iniziare a impastare, aggiungendo
gradualmente l’acqua. Lavorare l’impasto a lungo, finché non
sarà ben liscio ed elastico. Coprire la pasta con un canovaccio e
far riposare per almeno mezz’ora – quaranta minuti: questo
servirà a far rilassare il glutine, cosicché la pasta potrà essere
stesa agevolmente. Nel frattempo preparare il ripieno.
Il ripieno: sbucciare le mele, tagliarle in
quarti, eliminare il torsolo e affettarle finemente (massimo 3mm) con
la mandolina. Mettere l’uvetta a bagno in acqua tiepida per
un’oretta. Sciogliere in un pentolino 50g di burro e friggerci il
pangrattato.
In una ciotolina unire lo zucchero, la cannella e
la scorza grattugiata del limone e dell'arancia, mescolare bene con
la punta delle dita finchè il tutto avrà la consistenza della
sabbia bagnata e sarà profumatissimo :)
Stendere la pasta su un canovaccio infarinato,
iniziando con il mattarello. Tirare la pasta il più sottile
possibile, continuando a lavorarla anche con il dorso e le nocche
delle mani, allargandola in tutte le direzioni, fino a ottenere una
sfoglia a velo, molto ampia e quasi trasparente. Ora, non mi ricordo
chi mi ha detto che secondo un detto austriaco la sfoglia dev'essere
così sottile che, infilandoci sotto una lettera d'ammmmore,
dev'essere possibile leggerla ♥
Spennellare la sfoglia con 50g di burro fuso, poi
cospargerla con il pangrattato fritto. Distribuirvi sopra le mele a
fettine (lasciando un buon margine libero su tutti i lati), i pinoli,
l'uvetta sgocciolata e asciugata e lo zucchero/scorze/cannella.
Ripiegare i bordi dei pasta sul ripieno per contenerlo più
facilmente quindi, aiutandosi con il canovaccio, arrotolare lo
strudel.
Disporre lo strudel su una teglia foderata di carta forno, spennellarlo con il tuorlo leggermente sbattuto con un goccio d'acqua e infornare a 190°C per un'ora circa, finché sarà ben dorato.
Disporre lo strudel su una teglia foderata di carta forno, spennellarlo con il tuorlo leggermente sbattuto con un goccio d'acqua e infornare a 190°C per un'ora circa, finché sarà ben dorato.
Servire tiepido o freddo, spolverato con zucchero
a velo (e magari accompagnato da un bel ciuffo di panna montata) :)
La ricetta è tratta dal numero di Novembre 2011
de “La Cucina Italiana”
Note:
- Ci sono solo due mini mini mini differenze tra questa ricetta e l'originale pubblicata sulla rivista: io ho omesso 20g di burro che andavano aggiunti, a fiocchetti nel ripieno, sopra le mele, semplicemente perché la prima volta me li sono dimenticati e mi è piaciuto così tanto che le volte successive ho continuato a non metterlo :P E poi, la ricetta originale non prevede la scorza d'arancia ma solo quella di limone. Ma a me piace troppo la scorza d'arancia e non resisto :P
- Io consiglio vivamente, con queste dosi, di fare due strudel. A parte che così si riesce a farlo un po' più stretto e bellino, è più comodo da affettare e cuoce meglio. Eppoi è decisamente più gestibile tirare a velo 200g di pasta che non 400 :)
- La ricetta non specifica la qualità di mele da utilizzare, io personalmente uso le golden, non troppo mature. Trovo che siano dolci e pastose al punto giusto :) le renette sono sopravvalutate secondo me :P ma fate vobis!