mercoledì 24 aprile 2013

Biscottini di riso alle rose: senza uova e senza glutine!


Non so voi come siete messi ad acquisti compulsivi, io un po' maluccio. Nonostante sia in perenne 'periodo svuota-dispensa', questa non si svuota mai :(
Io sostengo che sia un problema di promiscuità dei prodotti che abitano la suddetta dispensa. Non ho dubbi. Quando le ante sono chiuse barattoli, boccette, sacchetti, scatole e scatolette ci danno dentro di brutto e figliano e prolificano.
L'opinione pubblica però osteggia la mia versione, sostenendo che io abbia un problema di shopping compulsivo, in particolare quando mi trovo davanti a 'negozietti strambi', 'mercati & mercatini' e in generale posti in cui 'e quando mi capita più di andarci?!'.
Sempre secondo le male lingue dell'opinione pubblica è così che è accaduto per i boccioli di rosa, comparsi quando meno me l'aspettavo su una bancarella di un venditore francese di spezie e robe varie che, per l'appunto, “quando vuoi che ricapiti a Udine?” e per l'acqua di rose, trovata in un negozietto marocchino nei pressi della stazione, che “non è che ogni giorno sono in zona stazione, eh!”. Qualcuno addirittura sostiene che tali prodotti stazionino in dispensa da mesi.
La mia versione invece è che il profumo di primavera abbia fatto sbocciare tutte queste roselline nella mia dispensa. Se secondo Esiodo dalla spuma del mare è nata Venere, secondo Buccia dalla dispensa sono nate le rose.
Poi si sa, da cosa nasce cosa, e dalle rose sono nati questi biscottini :) un po' più strambi rispetto al grande classico dello scorso post, ma non certo meno meritevoli di essere sgranocchiati. Bianchi candidi (che suona molto meglio di 'palliducci' :P), profumatissimi, ma con la sempre, piacevole e confortante burrosità :) io li ho adorati 

Per circa 200g di biscotti:
100g farina di riso
60g burro a T ambiente
40g zucchero a velo
15ml panna fresca
un pizzico di sale
2 cucchiaini di acqua di rose

Mescolare insieme la farina, lo zucchero e il sale, quindi versarli in una ciotola e fare un buco al centro. Versare nel buco la panna insieme all'acqua di rose e al burro ridotto in fiocchetti. Mescolare il tutto rapidamente con le mani, finché la farina sarà ben intrisa di burro e il tutto starà insieme. Il risultato si ottiene in pochi minuti, non è necessario lavorare l'impasto a lungo. Formare un salsicciotto, impacchettare il tutto con della pellicola e riporre in frigo per un oretta. Riprendere l'impasto e staccarne delle piccole porzioncine, rotolarle fra le mani formando delle palline della grandezza di una piccola noce. Disporle tutte su una teglia foderata con carta forno e schiacciarle leggermente con una forchetta. Cuocere in forno a 180°C per 15-20', finché saranno leggermente dorati alla base, ma ancora candidi in superficie :)
Sfornare e lasciar raffreddare, quindi togliere i biscottini ormai freddi e gnam!



venerdì 19 aprile 2013

Le basi: Lingue di gatto della Maison Ladurée


Io adoro i micetti. E anche le loro linguette. La mattina, quando dormi e ti senti una carezzina ruvida e umidiccia sul naso dall'inequivocabile significato: "HO FAME!" :D
Purtroppo non ho più di queste gioie, sigh, ma ho altre gioie da lingue di gatto, linguette burrose e friabilissime... queste! :)
Dopo aver passato troppo tempo sui libri, con le ultime settimane di orari a cui l'80enne che in me non è certo abituata (grazie caffè ♥), con una bradipaggine eccessiva persino per me (leggasi uscire di casa al massimo per buttare la spazzatura. "E vado in pigiama, chi vuoi che mi veda" - ottimo ragionamento, quando si abita a 2m da un bar, eh!) cosa c'è di meglio che qualche bel biscottino burrosissimo-friabilissimo-irresistibilissimo con cui accompagnare la macedonia con le prime spaziali fragole dell'anno?! Robe che farebbero resuscitare anche un morto, figuriamoci una studentella in sindrome da esame!
Il risultato è che ora, dopo lo stop di un mese dalla palestra/bici/corsa e i benefits di biscottini e sgranocchiamenti compulsivi è decisamente ora di tornare a fare un po' di sport! :D

Per 50 biscottini:
125g burro
160g zucchero a velo
1 bustina di zucchero vanigliato
2 albumi
160g farina 00
oltreché:
una sac a poche con bocchetta tonda liscia da 5mm



Tagliare il burro a pezzettini e metterlo in un recipiente a bagnomaria e, lavorandolo con un cucchiaio di legno, ammorbidirlo sino ad ottenere la consistenza di una pomata morbida. Renderlo omogeneo con la frusta. Aggiungere poi in successione, avendo cura di mescolare bene all'aggiunta di ogni ingrediente: lo zucchero a velo (1), lo zucchero vanigliato (3) e gli albumi (5). Mescolare con una frusta (6). Setacciare la farina e incorporarla al composto (7) con un cucchiaio di legno sino ad ottenere un impasto omogeneo (8).
Preriscaldare il forno a 160°C. Su una teglia rivestita di carta forno, servendosi della sac a poche (9), formare dei bastoncini di 6cm di lunghezza (10). Distanziare a sufficienza le lingue di micio (10-11), perché durante la cottura l'impasto si allargherà.
Cuocere a 160°C per 10-12', o finché saranno ben dorate. Lasciar intiepidire le lingue di gatto, prima di staccarle con una spatola. Una volta fredde, conservarle in una scatola ermetica. Tadàààà! (12)

Note:
  • come accompagnamento a una macedonia non troppo dolce sono ottime *_*
  • con il té sono spaziali;

mercoledì 3 aprile 2013

Malloreddus alla campidanese



Per la cronaca, io sto bene qui nella patrie dal Friul, mi piace la mia città d'adozione, la gggente (certo, mi sento un po' un puffo che si è perso in mezzo agli umani, in mezzo a tutti 'sti spilungoni, ma vabbè), e tutte le meraviglie naturalistiche del fvg, dalle Alpi al Collio, dal Carso a Lignano Sabbiadoro (ahah! Scherzo, lignano decisamente no).
Però ovviamente ogni tanto ho nostalgia della mia isoletta. Soprattutto in primavera, che secondo me è la stagione mejo per apprezzarla, e soprattutto quando succede che sono costretta a passare le vacanze a studiare, mentre mi pare quasi di sentire i miei cuginetti che scartano le uova di pasqua e giocano col nuovo cagnolino, fuori piove e pare che la casa mi rigetti: nel momento del bisogno, leggasi anche 'ho finito le mutande' si rompe la lavatrice. Buccetta, in cui la girl power scorre potente, la aggiusta, che tanto lo so, è solo la cinghia che salta ogni tanto: smonta-rimetti su la cinghia-rimonta. Ma la lavatrice fa un tonfo e la cinghia salta di nuovo. Buccetta ringhia, smonta-rimetti su la cinghia-rimonta. La lavatrice riparte e BUM, sempre il solito tonfo, buccetta stavolta ringhia, impreca, lancia il cacciavite e se ne va a dormire, che è anche mezzanotte e mezza.
Il giorno dopo chiama il tecnico che arriva, smonta e...la cinghia è a posto. Morale della favola: avevo lasciato il cestello aperto e giustamente, la povera lavatrice, ingiustamente insultata non partiva. Buccetta, in cui la girl power è morta e l'imbarazzo scorre potente, paga il tencico e si sotterra.
Buccetta torna sui libri e giusto in tempo per quando fa buio e i negozi sono chiusi la lampadina si spegne con un allegro scoppiettio. Buccetta impreca (di brutto).
L'indomani buccetta esce a prendere la lampadina e con lei un bel po' di pioggia, cambia la lampadina e puf, buio fu, comunque, e in effetti l'attacco della lampadina è di una elegantissima nuance grigio fumo. Buccetta impreca (di brutto, brutto brutto) e continua a studiare al lume di abat jour, con quella deliziosa luce soffusa che ti fa venir voglia di farti un pisolo.
Con tutte queste sfighe c'è solo una cosa che può consolarmi: fare la pasta fresca e profumare la casa di zafferano.
Sperando che insieme alle 'vacanze' siano finite anche le sfighe, ecco i malloreddus alla campidanese, con un sacco di salsiccia e tantissimo zafferano 

Per quattro persone:
per i malloreddus:
320g semola di grano duro
2 bustine di zafferano Monreale o due pizzichi di pistilli
acqua qb

per il sugo:
300g salsiccia fresca
1 cipolla
2 bustine di zafferano Monreale o due pizzichi di pistilli
700ml di passata di pomodoro
olio evo
sale & pepe
un bel ciuffo di basilico
pecorino sardo stagionato A MANETTA

Preparare i malloreddus come descritto qui, quindi lasciarli ad asciugare su un vassoio cosparso di semola mentre si prepara il sugo.

Il sugo: tritare la cipolla e stufarla dolcemente in due cucchiai d'olio, coperta, in modo che non si scurisca. Elimanere il budello della salsiccia e spezzettarla con le mani, farla rosolare in un'altra padella, senza aggiungere grassi (i suoi sono più che sufficienti!) a fuoco vivace, finché sarà ben dorata. Scolare la salsiccia dal suo grasso e aggiungerla alla cipolla. Mescolare il tutto e aggiungere la salsa di pomodoro. Portare a bollore, abbassare il fuoco a minimo e cuocere per circa 30', aggiungendo a metà cottura lo zafferano. Spegnere il fuoco, aggiungere il basilico, mescolare e tenere da parte, coperto. Nel frattempo cuocere la pasta e grattuggiare una vagonata di pecorino. Quando la pasta è cotta metterla in una bbbella padella capiente col sugo, aggiungere il pecorino e saltare per qualche minuto. Servire subito e leccarsi i baffi :)