Buccia e la passione per le caccavelle – capitolo 25448
C’è stata la bramosia per lo stendino per pasta fresca
(design retrò o design moderno? SEMBRA una decisione da niente), il craving per
il rigalimoni di qualche anno fa, l’ossessione perenne per gli stampini per i
biscotti (questa è una di quelle brutte, cronica con frequenti riacutizzazioni,
come quella volta che dopo aver perlustrato tutti i negozi udinesi sono andata
fino a Trieste a caccia di stampi-timbri. Tempi difficili per il mio equilibrio
psichico quelli).
Questa è stata la volta della
piastra per i waffle. Mille modelli a confronto su amazon: modello rotante vs
modello fisso, piastre a cuoricino vs piastre quadrate, “sembra solido ma guarda che brutto” vs “macheccarino questo qui, anche se pare fatto di cartone!”.
Poi un giorno vado alla LIDL per la consueta scorta di
yogurt e feta (che oh, son troppo più buoni oltre che più economici) e me la
trovo lì, la piastra perfetta. 15€ per 1000w di potenza sforna bontà. Carina e
al contempo così cruccamente solida e rassicurante.
Peccato fosse una tipica
giornata da fine del mese, quelle degli spiccioli contati per le cose
FON-DA-MEN-TA-LI (chè non mi direte che è possibile sopravvivere in estate
senza yogurt e feta?) e per il resto je diamo di svuotamento dispensa.
Torno a casa affranta.
Tutta un sigh sob e “figurati se
tra una settimana la trovo!”
E invece, una settimana dopo
eccola lì, ancora più perfetta tra le mie braccia che sullo scaffale, e me ne
torno a casa vittoriosa, saltellante, tutto un yuppi ye e “alla facciaccia
vostra” .
Si parte subito con un β test, che infatti è pieno di
bug, tipo che son troppo mollicci e dio bò ma perché si sente così tanto
l’uovo?
Ma la buccia che possiede la
piastra è una buccia nuova, non è più la buccia affranta, non è la buccia del
sigh sob, è una buccia nuova, determinata, una buccia del “nothing is impossible”, del “just
do it”, ma soprattutto una buccia del “make
breakfast yummy again”. E la nuova buccia ti rivolta la ricetta come un
calzino, scova gli errori (tipo le uova “speciali per pasta” che sanno di uovo2
), colma i margini di miglioramento (tipo lo zucchero di canna integrale
che c’ha un kick che lo zucchero bianco je spiccia casa), perfeziona il
procedimento, adatta le dosi ed ecco che avviene la magia: dei waffle
profumatissimi, croccantini fuori e morbidi dentro. Aggiungete della frutta fresca, un filo di miele e un po' di yogurt greco e otterrete la definizione di Nirvana secondo il Bucciarelli.
Tutta questa meraviglia in meno di 10’ del preziosissimo tempo mattutino.
Tutta questa meraviglia in meno di 10’ del preziosissimo tempo mattutino.
Esatto signore e signori, solo 7’! Giusto il tempo di
cuocerli mentre preparate il caffè tra uno sbadiglio e un grattachiappa
mattutino: infatti la ficata magna è proprio questa: l’impasto può essere
preparato la sera prima e cotto al mattino (e anche nei 2-3 giorni seguenti). E
vi dirò, secondo me col riposino oltre che in praticità guadagna pure in bontà,
che la farina si gonfia, il tutto si addensa e i waffle si formano e
soprattutto si cuociono meglio.
Buone colazioni :)
Per 8-10 waffle:
150g farina integrale
25g zucchero muscovado
1 uovo medio
250ml latte fresco intero
25g burro
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
In una ciotola mescolare con una frusta la farina, lo
zucchero, il sale e il lievito. In un'altra ciotola sbattere l’uovo, quindi
aggiungere il latte, il burro fuso tiepido e l’estratto di vaniglia. Unire i
due composti e mescolare con la frusta. Lasciar riposare mezz’oretta (o meglio
ancora tutta la notte in frigo). Scaldare la piastra per i waffle secondo le
istruzioni (il mio personale aggeggio ha una spia rossa mentre è acceso, e
quando è a temperatura anche una spia verde), versare l’impasto sulla piastra
ben calda, fino a colmare tutti gli spazi tra i quadratini: io mi trovo molto
bene versando l’impasto pian piano da una brocca (mo non fatevi strane idee:
quella di plastica graduata dell’ikea. L’euro meglio speso EVER) e spalmandolo
ulteriormente col dorso di un cucchiaio. Quindi chiudete la piastra e cuocete
per 5-7’ a seconda di quanto vi piacciono croccantini (e a seconda della
potenza del vostro personale aggeggio, chiaro). Togliete i waffle dalla piastra
con una pinza di gomma o comunque senza graffiare la piastra, e servirli con
frutta fresca, miele o sciroppi vari e yogurt greco. È difficile tornare indietro, sappiatelo.
Valori nutrizionali per una porzione (2 waffle): (notare l'equilibrio quasi perfetto)
Note:
- se ci fate caso, l'impasto è praticamente lo stesso dei pancake, ma sono più buoni, e non credo sia solo effetto placebo da caccavella nuova, ma vengono più crunchy fuori e tenerini dentro